Per chi ama l'aura di Halloween consiglio una maratona targata James Wan. In ordine: Annabelle 2, Annabelle, The Conjuring, The Conjuring 2

Visione cinematografica - Halloween
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un flusso costante di pellicole uscite sia al cinema che direttamente in dvd. Ormai la distribuzione è satura e per trovare spazio molti film vengono posticipati continuamente. Questo fenomeno interessa più di ogni altro gli horror che a volte, dopo il primo capitolo, i successivi seguono in dvd declassandone la qualità. Un esempio è Wrong Turn del 2003 che ha lasciato ai suoi eredi il mercato dell’home video, concludendo la saga con Wrong Turn 6 - Last Resort nel 2014.
Se il periodo estivo è la strada più percorsa per le uscite “paurose”, Halloween, contrariamente a quanto si pensi, viene snobbato e al massimo la concentrazione avviene sul nostro televisore con la riproposizione del solito Michael Myers (il migliore a mio parere è quello del 2007 diretto da Rob Zombie – senza togliere nulla ad Halloween del 1978 di Carpenter –) o  film che vertono su streghe e storie di ragazzi; il tutto è sufficiente per trascorrere la serata sul divano di casa nostra con un'atmosfera coadiuvata dal periodo. Ma quando parliamo di cinema l’esigenza diventa più ambiziosa. Credo per l'appunto che l’industria delle pellicole dovrebbe considerare la festa di Halloween e sfruttarla a suo vantaggio, valorizzando in questo modo il genere del terrore, invece di relegarlo alla fetta di mercato estiva, quella meno frequentata. 
Negli ultimi anni l’horror ha visto un aumento della sua qualità, intesa in termini di storia, sceneggiatura e ambientazione. Ciò si deve principalmente alla scuola nata con James Wan, unico ad interpretare il genere in maniera attenta e precisa. Il suo primo film è Saw – L’enigmista del 2004, un thriller/horror teso e raggelante, basato sulla tortura accompagnata da enigmi impossibili (o quasi) da risolvere. Meritevole è anche Dead Silence del 2007, in cui un misterioso bambolotto da ventriloquo miete vittime: dietro si cela una macabra storia. Ma l'apice viene raggiunto coi recenti Insidious 1 e 2 (2010, 2013) e soprattutto con The Conjuring 1 e 2 (2013, 2016), lasciando gli spin-off partoriti da quest’ultima saga ad altri registi. Annabelle (2014) e Annabelle 2 (2017) infatti vengono affidati alla direzione, rispettivamente, di John R. Leonetti (direttore della fotografia di Wan) e David F. Sandberg, regista del riuscitissimo horror Lights Out (2016), prodotto appunto da J. Wan. Nonostante il regista d’origini malesi non sia presente con la sua macchina da presa, basta il suo ruolo da produttore per realizzare ottime pellicole. Tuttavia si percepisce una leggera differenza, che sta nel ritmo, tra i film prodotti e quelli filtrati dal suo obiettivo. Quelli di Wan sono incessanti, un fiume di paura in piena. Gli altri invece propendono per qualche momento blando, ma ciò non significa che non si ottengano dei buonissimi risultati. In Annabelle e Annabelle 2 notiamo due approcci diversi alla storia. Nel primo un incipit dilungato ma equilibrato che viene rotto da un colpo di scena girato magistralmente per poi appiattirsi leggermente e riprendere con un irrefrenabile bombardamento di situazioni spaventose che piegano lo spettatore fino alla fine: molto vicino a The Conjuring. Nel secondo invece l’inizio è ancora più lento e forse, per essere pignoli, anche un po’ privo di idee. Mentre dalla fase centrale il livello tensivo cresce esponenzialmente non concedendo nessun tipo di tregua: il pubblico viene catapultato in un percorso turbolento che si risolve solo con la conclusione del film. Ma neanche, visto che in realtà la storia continuerà in Annabelle. Ecco perché l’ordine con cui guardare i film di Wan (compresi anche quelli in cui figura in veste di produttore) è questo: Annabelle 2 (prequel); Annabelle; The Conjuring e The Conjuring 2In Annabelle 2 cogliamo inoltre elementi di The Conjuring mescolati a Lights Out, che fusi regalano un risultato sorprendente e agghiaccianteSono previsti infine altri spin-off provenienti da The Conjuring 2: The Nun (2018), la suora terrificante, e uno forse sul personaggio dell’uomo storto.
Ps: Guardate Annabelle 2 oltre i titoli di coda.

Commenti

Post popolari in questo blog

Third Person, un film lento e piatto che si risolleva con un finale toccante

Ricordi? Il nuovo film di Valerio Mieli

Wrong Turn 6, una saga declassata