Scemo & + scemo 2, un ritorno alla vecchia maniera
Scemo & + scemo 2
Regia
Peter e Bobby Farrelly
Genere
Commedia
Anno
2014
Cast
Jim Carrey (Lloyd Christmas); Jeff Daniels (Harry Dunne); Laurie Holden (Adele Pinchelow); Rachel Melvin (Penny Pinchelow); Kathleen Turner (Fraida Felcher); Carly Craig (giovane Fraida Felcher); Brady Bluhm (Billy); Paul Blackthorne (dottor Meldman); Rob Riggle (Travis/Cap. Lippencott); Cam Neely (Grande Mulo).
Storia
Gli scherzi non mancano tra i due amici di sempre e neanche l’invischiarsi in situazioni che grazie a loro si trasformano in puro divertimento.
Harry, per vent’anni, il mercoledì, va a trovare Lloyd che è rinchiuso in una clinica psichiatrica. Un giorno comunica allo sfortunato amico che è l’ultima visita. Mentre va via, Lloyd emette dei versi fino a parlare completamente, risvegliandosi dalla catatonia. Usciti dalla clinica i due si mettono in cerca di una presunta figlia della quale sono venuti a conoscenza tramite una vecchia lettera trovata in casa dei genitori adottivi di Harry. Quest'ultimo infatti ha bisogno di un trapianto di rene donato da un famigliare.
Recensione
Non è ai livelli del primo in cui la novità giocava un ruolo fondamentale, ma questo secondo episodio comunque diverte e funziona. Nonostante siano un po’ attempati, Carrey e Daniels non hanno perso il vizio. I loro personaggi, rispettivamente Lloyd ed Harry, hanno fatto una scelta di vita: rimanere bambini in tutti i sensi. L’orientamento della regia è chiaro: omaggiare Scemo & più scemo e ricordare gli anni ’90, quando i film non si scaricavano ma si guardavano al cinema o si aspettavano le prime tv. Insomma quando l’attesa rendeva leopardianamente tutto più bello. Questa pellicola è spassosa, le gag centrano l’obiettivo e la demenza intrinseca derivante dal tutt’uno sceneggiatura-attori s’incontra con l’insolenza dei Farrelly sortendo un effetto esilarante. Oltre a ciò aleggia una vena malinconica che suggella il finale. Ho molto apprezzato infatti il parallelismo con la pellicola del ’94 che mostra alcune vecchie scene in corrispondenza con quelle del 2014. C’è da dire che tra Carrey e Daniels il primo è stato sempre la ruota trainante di questa coppia contraddistinta da un’ingenua irriverenza.
Regia
Peter e Bobby Farrelly
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Trailer |
Genere
Commedia
Anno
2014
Cast
Jim Carrey (Lloyd Christmas); Jeff Daniels (Harry Dunne); Laurie Holden (Adele Pinchelow); Rachel Melvin (Penny Pinchelow); Kathleen Turner (Fraida Felcher); Carly Craig (giovane Fraida Felcher); Brady Bluhm (Billy); Paul Blackthorne (dottor Meldman); Rob Riggle (Travis/Cap. Lippencott); Cam Neely (Grande Mulo).
Storia
Gli scherzi non mancano tra i due amici di sempre e neanche l’invischiarsi in situazioni che grazie a loro si trasformano in puro divertimento.
Harry, per vent’anni, il mercoledì, va a trovare Lloyd che è rinchiuso in una clinica psichiatrica. Un giorno comunica allo sfortunato amico che è l’ultima visita. Mentre va via, Lloyd emette dei versi fino a parlare completamente, risvegliandosi dalla catatonia. Usciti dalla clinica i due si mettono in cerca di una presunta figlia della quale sono venuti a conoscenza tramite una vecchia lettera trovata in casa dei genitori adottivi di Harry. Quest'ultimo infatti ha bisogno di un trapianto di rene donato da un famigliare.
Recensione
Non è ai livelli del primo in cui la novità giocava un ruolo fondamentale, ma questo secondo episodio comunque diverte e funziona. Nonostante siano un po’ attempati, Carrey e Daniels non hanno perso il vizio. I loro personaggi, rispettivamente Lloyd ed Harry, hanno fatto una scelta di vita: rimanere bambini in tutti i sensi. L’orientamento della regia è chiaro: omaggiare Scemo & più scemo e ricordare gli anni ’90, quando i film non si scaricavano ma si guardavano al cinema o si aspettavano le prime tv. Insomma quando l’attesa rendeva leopardianamente tutto più bello. Questa pellicola è spassosa, le gag centrano l’obiettivo e la demenza intrinseca derivante dal tutt’uno sceneggiatura-attori s’incontra con l’insolenza dei Farrelly sortendo un effetto esilarante. Oltre a ciò aleggia una vena malinconica che suggella il finale. Ho molto apprezzato infatti il parallelismo con la pellicola del ’94 che mostra alcune vecchie scene in corrispondenza con quelle del 2014. C’è da dire che tra Carrey e Daniels il primo è stato sempre la ruota trainante di questa coppia contraddistinta da un’ingenua irriverenza.
Regia
|
7
|
Sceneggiatura
|
7
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Fotografia
|
7
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Colonna sonora
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7
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Voto
|
7
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Commenti
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