Una tensione che cresce gradualmente culminando in un freddo finale, L'amore bugiardo

L’amore bugiardo – Gone Girl

Regia
David Fincher
il cinema a modo mio
Trailer


Genere
Drammatico, thriller

Anno
2014

Cast
Ben Affleck (Nick Dunne); Rosamund Pike (Amy Elliott-Dunne); Neil Patrick Harris (Desi Collings); Tyler Perry (Tanner Bolt); Carrie Coon (Margo Dunne); Kim Dickens (detective Rhonda Boney); Patrick Fugit (detective Jim Gilpin); Emily Ratajkowski (Andie Fitzgerald); Missi Pyle (Ellen Abbott); Lisa Banes (Marybeth Elliott); David Clennon (Rand Elliott); Casey Wilson (Noelle Hawthorne); Sela Ward (Sharon Scheiber); Boyd Holbrook (Jeff); Lola Kirke (Greta); Scoot McNairy (Tommy O'Hara); Lee Norris (agente di polizia).

Storia
Nick è sposato con Amy. I due stanno attraversando un periodo non facile del loro matrimonio. Per il quinto anniversario, rincasando dopo aver preso una boccata d’aria, trova la casa in disordine ma nessuna traccia della moglie. Avverte così la polizia. Esaminando l’appartamento, gli agenti scoprono una busta che contiene un indizio sotto forma di filastrocca. La notizia fa il giro dei media e i sospetti convergono sul marito, scatenando l'astio dell'opinione pubblica contro la sua persona. Intanto Amy non si trova e si fa sempre più probabile l’ipotesi di uxoricidio. Ma niente è come sembra.

Gone Girl
Recensione
Una cadenza lenta, che gradualmente cresce ricoprendo pian piano il film di un’atmosfera tesa, un’atmosfera tipica di Fincher. La regia muove le fila dei toni a suo piacimento fino a raggiungere l’apice nel finale, merito di una componente sonora dosata e all’occorrenza angosciante. Inizialmente la storia si focalizza su Nick, gli occhi sono puntati su di lui. Poi si assiste ad un cambiamento, un capovolgimento di fronte. La cinepresa si focalizza sulla moglie Amy, quindi le strade si separano per poi ricongiungersi forzatamente in un epilogo che denota  freddezza e meschinità. Ed è qui che si personifica l’Amore bugiardo. L’ottima regia si avvale di una sceneggiatura elaborata e strutturata magnificamente. Il testo scenico infatti fa leva sulla psicologia e la sfrutta intessendo un gioco che coinvolge l’opinione pubblica, a cui conferisce un ruolo principale e soprattutto di deterrente.

Regia
9,5 
Sceneggiatura9
Fotografia9
Colonna sonora9
Voto 
9,1

Commenti

Post popolari in questo blog

Third Person, un film lento e piatto che si risolleva con un finale toccante

Ricordi? Il nuovo film di Valerio Mieli

Wrong Turn 6, una saga declassata