Sullo sfondo innevato della Norvegia una pellicola sulla scia di Fargo. In ordine di sparizione

In ordine di sparizione

Regia
Hans Petter Moland
Il cinema a modo mio - In ordine di sparizione
Trailer


Genere
Drammatico, azione

Anno
2014

Cast
Stellan Skarsgård (Nils); Bruno Ganz (Papa); Pål Sverre Hagen (Conte); Peter Andersson (Wingman); Jakob Oftebro (Aron Horowitz); Birgitte Hjort Sørensen (Marit); Jan Gunnar Røise (Jappe); Kåre Conradi (Ronaldo); Kristofer Hivju (Strike); Anders Baasmo Christiansen (Geir); Tobias Santelmann (Finn); Sergej Trifunovic (Nebojsa); Goran Navojec (Stojan); Atle Antonsen (Reddersen); Jon Øigarden (Karsten); David Sakurai (Cinese); Stig Henrik Hoff (Poliziotto); Arthur Berning (Poliziotto).

Storia
Nils Dickmann è un cittadino modello e lavora come spazzaneve in un piccolo paese della Norvegia. La sua vita e quella della moglie cambia quando scoprono che il figlio, Ingmar, è stato trovato morto per overdose. Il padre sa con certezza che Ingmar non si drogava ma non trova nessuna traccia che lo possa aiutare a capire cosa sia successo. Un collega del figlio però, immischiato nella vicenda, sentendosi in colpa, gli conferma l’assassinio. Nils farà di tutto per vendicare la morte di Ingmar.

Recensione
Vendicare la morte del figlio è il perno delle vicissitudini di questo film che ingloba toni drammatici, azione e leggere nervature di commedia. La regia ha stile, giocando con l’ambientazione fredda e gelida della Norvegia. Di freddo non c’è solo il clima ma anche la violenza di alcune scene. Ciononostante, Moland non riesce ad amalgamare bene le differenze di genere creando degli squilibri. Inizialmente va sul tragico e sull’azione per poi contrastarli con un po’ d’ironia che stride. In questa pellicola c’è tanto dei fratelli Coen e nello specifico di Fargo, ma il risultato è ben lontano. La scenografia, alcuni dialoghi, qualche personaggio strambo e lo scontro tra clan ricordano sia il film del 1996 sia la serie tv. La sceneggiatura è semplice, avvalendosi di qualche battuta singolare che riguarda le politiche scandinave. Tutto sommato In ordine di sparizione, malgrado qualche difetto, è una buona pellicola, particolare e con una splendida fotografia. Il merito è sicuramente della regia che riveste il film di lieve estrosità come i nomi degli uccisi che intervallano il corso della narrazione.

Regia 7,5
Sceneggiatura6,5
Fotografia9
Colonna sonora7,5
Voto
7,6

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