Magic Mike, ispirato al vissuto di Channing Tatum

Magic Mike - Recensione

Regia
Steven Andrew Soderbergh

Genere
Commedia, drammatico
Trailer


Anno
2012

Cast
Channing Tatum (Michael LaneMagic Mike”); Alex Pettyfer (AdamKid”); Matthew McConaughey (Dallas); Cody Horn (Brooke); Olivia Munn (Joanna); Joe Manganiello (Richie “Birillone”); Matt Bomer (Ken); Adam Rodriguez (Tito); Kevin Nash (Tarzan); Gabriel Iglesias (Tobias); Riley Keough (Nora); Mircea Monroe (moglie di Ken); Wendi McLendon-Covey (Tara); Betsy Brandt (bancaria); Reid Carolin (Paul).

Storia
C. Tatum voleva fortemente questo progetto cinematografico, e grazie a Soderbergh è riuscito a trasporre sul grande schermo una sua parentesi esistenziale.
Mike è un giovane trentenne che per mantenersi da vivere si occupa di diversi affari. Ma il suo sogno nel cassetto e avviare un negozio di oggetti realizzati artigianalmente con materiali reperiti casualmente.
Nelle ore di lavoro come costruttore edile conosce Adam, un ragazzo taciturno e in cerca del suo posto in società. Mike lo prende sotto la propria custodia e gli fa scoprire il mondo dei locali notturni e la vita redditizia dello spogliarellista. Adam vive con la sorella, la quale comincia a preoccuparsi per il fratello.

Recensione
C’è una fase nella vita di un essere umano in cui bisogna avere il coraggio di mettere un punto e voltare pagina. Magic Mike sostanzialmente è questo. Ed è quello che ha passato realmente l’attore Channing Tatum a 19 anni in Florida. La sceneggiatura infatti è incentrata per gran parte sulla sua esperienza. La prima parte del film è accattivante, merito anche degli attori e in primis di Matthew McConaughey che si rivela in grande forma. Le coreografie sono realizzate molto bene e curate nei dettagli, conciliandosi con le musiche. Poi, quando la trama inizia ad entrare nel vivo manca di un vero e proprio sviluppo. La drammaticità non prende la strada giusta, rimanendo bloccata a metà, tra commedia e sentimentale. In questo modo il film risulta privo di ritmo e poco coinvolgente, concludendosi per giunta improvvisamente. La regia al contrario porta dietro la sigla di Soderbergh. Le inquadrature sono di alta classe e denotano grandi capacità tecniche. Il tono giallo che aleggia per tutta la pellicola sortisce quel particolare effetto che contraddistingue le pellicole del regista statunitense.

Regia
8,5
Sceneggiatura 6,5
Fotografia 8
Colonna sonora 7,5
  Voto
7,6

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